La gloriosa terra osca (l’attuale Sannio e Irpinia, ma anche il Molise, parte della Lucania e dell’Abruzzo) non offre solo colline verdeggianti e aria buona, ma anche (tante) storie da raccontare. Le antologie Oschi Loschi raccolgono il meglio della narrativa “osca” contemporanea, senza condizionamenti di genere o stile, il tutto condito da una predisposizione al “losco” nel senso più ampio e allettante del termine.

venerdì 6 agosto 2010

Schegge 12: Teo

"E successe. Fu Piero, forse, oppure un altro. Fatto sta che cadde l’asta con le stole e non cadde per terra, come avrebbe potuto fare e come avrebbe certamente fatto in qualunque altra circostanza, ma cadde proprio nel vetro sul riflesso della faccia di Alfredo, facendo un rumore...infernale. Dal mobile caddero tutti i vasi e le suppellettili presenti più altre mai viste prima, intervenute per l’occasione.
Fu il panico. Cadde la cassetta con le offerte, cadde la sedia di Don Guido ed ogni cosa che fosse in grado di emettere un rumore d’allarme partecipò al gioco e lo fece. L’intero paese, fino ad un attimo prima raccolto in preghiera o impegnato altrove, decise di ritrovarsi nel vicolo della sagrestia." (Lello Pinna)

giovedì 5 agosto 2010

Schegge 11: Morendum

"Si dovrebbe camminare in fretta quando la pioggia oleosa punge il collo, ma qui c’è anche gente immobile. Il pallore di quel ragazzo imbambolato è una misura, così come i centimetri che mi lasciano distante. Egli è immobile, ed i suoi occhi rivolti all’alto non guardano altro che muri ...di cemento marcio e fili elettrici. Egli è triste perché dal cielo vede cadere la propria uggiosa tristezza anche quando al mattino c’è per gli altri quel sole che dona i colori al mondo." (Enrico Falbo)

Schegge 10: Housseyn

"Entrai nell’altra stanza, un grosso salone con due divani a formare una grossa elle, alcuni tappeti, non tanto grossi, sparsi per la stanza, in direzione La Mecca, a fare da postazione a chi pregava.
Salutai tutti, uno per volta, la maggior parte li conoscevo, qualcuno solo di vista, qu...alcun’altro non ancora.
Erano loro a popolare la zona industriale, le concerie di pelli tra Pisa ed Empoli, una delle zone con la maggior produzione nel settore insieme alla provincia di Vicenza e di Brescia, e quindi anche una di quelle con il più alto tasso di sfruttamento." (Ernesto Razzano)

lunedì 2 agosto 2010

Schegge 9: Gli gnomi dai mocassini gialli

"Punto primo: come potevo essere credibile con quel cappello in testa? Punto secondo: non è che tutti i giorni ti capita che qualcuno ti chieda: “scusi ha visto tre gnomi?”; “si, se la spassavano con tre fate! Hahaha!", "Senta, faccia poco la spiritosa. Si vergogni: ubriacona!”." (Luana Preziuso)

Schegge 8: SS 212 ovvero simpatico trattato su di un tratto

"Mi piacciono le strade, ma tutto sommato preferirei rinascere stazione ferroviaria o palazzo di otto piani con cortile. Le case dismesse al passaggio al livello mi sono sempre piaciute, Sergio Rubini se ne è comprata una in Puglia. La mattina... svegliarsi e vedere i binari è un po’ come vedere il mare" (Filippo Ciasullo)