La gloriosa terra osca (l’attuale Sannio e Irpinia, ma anche il Molise, parte della Lucania e dell’Abruzzo) non offre solo colline verdeggianti e aria buona, ma anche (tante) storie da raccontare. Le antologie Oschi Loschi raccolgono il meglio della narrativa “osca” contemporanea, senza condizionamenti di genere o stile, il tutto condito da una predisposizione al “losco” nel senso più ampio e allettante del termine.

giovedì 12 luglio 2012

Vuoi essere un osco losco pure tu?


Sei un osco losco e pensi di avere la stoffa dello scrittore? Inviaci il tuo racconto all’indirizzo: oschi_loschi@yahoo.it

Verranno accettati racconti in formato RTF o DOC con lunghezza minima di 3 cartelle standard e massima di 15 (più o meno tra le 5400 e le 27000 battute spazi inclusi). Non siamo rigorosi al millimetro, ma non pisciate troppo fuori dal vaso. Scriveteci anche i vostri contatti.

COSA CI INTERESSA:
  • Legame col territorio. Delle radici osche bisogna averle. Punto. Va bene anche una nonna molisana o uno zio di San Demetrio ne’ Vestini. Se ambientate il racconto –tipo– a Benevento oppure sfruttate –tipo– una antica leggenda irpina va ancora meglio. Se non sapete cosa è la terra osca, mi sa che state perdendo tempo.
  • Storie. Per quanto sia interessante l’animo umano colmo di ragionamenti e congetture (altresì dette pippe mentali), a noi interessano esclusivamente storie, personaggi, intrecci. E se ci scappa un atto criminale è meglio.
  • Narrazioni forti. Aggiungeremmo losche se non fosse che il word processor ci segna l’aggettivo come ripetizione.  Irritanti, sfacciate, scomode, terrorizzanti, nere, violente, emozionanti, misteriose, ironiche, epiche. Qualcuno con la puzza sotto al naso potrebbe chiamarla “narrativa di genere” e a noi va benissimo, l’importante è che siano racconti “di genere bello”.

COSA NON CI INTERESSA:

  • Poesia. Per le composizioni in versi ci sono mille altri ambienti a cui potete proporvi (e non è il nostro).
  • Saggi. Vedi sopra.
  • Scritti per eletti. Noi non siamo eletti, dotti, luminari. Una cosa è possedere un obiettivo culturale da perseguire attraverso una storia, un’altra cosa è infarcire il tutto con troppa cultura accademica. Le “nozioni” devono essere funzionali al racconto, si diceva una volta. Magari voi volete scrivere un saggio e non lo sapete (vedi sopra).
  • Bozze. “Vi mando queste tre paginette e se vi piacciono continuo…”; “questo è il racconto ed è ancora in stato di bozza… se vi piace lo correggo”; “ho in mente una bella storia… che dite? La scrivo?”; “questo non è il miglior racconto che io abbia scritto ma posso fare di meglio”. La cosa che più ci fa incazzare è la gente che non ha tempo per la scrittura e vuol farci credere il contrario.
L’unica cosa che possiamo promettervi è che il vostro racconto verrà letto con attenzione almeno una volta.
Non aspettatevi risposte (se non siete ricontattati vuol dire che il vostro lavoro non ci interessa), quindi evitate di bersagliarci di mail.
Verrete sicuramente contattati se reputiamo il vostro racconto degno di essere pubblicato (a nostro insindacabile e incorruttibile giudizio). Tutto si svolgerà in maniera gratuita (non paghiamo e non vogliamo essere pagati). Non siamo mignotte e non ne cerchiamo. Appena si raggiunge il numero sufficiente, si potrebbe andare in stampa, quindi chi prima arriva…
Speriamo sia tutto chiaro. Anzi no, forse è meglio se resta qualche ombra. Fa più losco.