"Si dovrebbe camminare in fretta quando la pioggia oleosa punge il collo, ma qui c’è anche gente immobile. Il pallore di quel ragazzo imbambolato è una misura, così come i centimetri che mi lasciano distante. Egli è immobile, ed i suoi occhi rivolti all’alto non guardano altro che muri ...di cemento marcio e fili elettrici. Egli è triste perché dal cielo vede cadere la propria uggiosa tristezza anche quando al mattino c’è per gli altri quel sole che dona i colori al mondo." (Enrico Falbo)