La gloriosa terra osca (l’attuale Sannio e Irpinia, ma anche il Molise, parte della Lucania e dell’Abruzzo) non offre solo colline verdeggianti e aria buona, ma anche (tante) storie da raccontare. Le antologie Oschi Loschi raccolgono il meglio della narrativa “osca” contemporanea, senza condizionamenti di genere o stile, il tutto condito da una predisposizione al “losco” nel senso più ampio e allettante del termine.

martedì 20 dicembre 2011

Una scheggia di presentazione

Per chi se l'é persa (mannaggia a voi), per chi c'era ma (a causa della calca) è capitato troppo dietro, per chi c'era ma se la vuole rivedere lo stesso: un piccolo estratto dalla serata di presentazione di Oschi Loschi. Racconti solidi come castelli di carte svoltasi presso la Locanda di San Bartolomeo domenica 18 dicembre.
In cabina di leggìo, Martina Iorio declama un cut-up dei cinque racconti abbinati al seme delle Coppe, accompagnata dai tasti d'avorio di Massimo Varchione.
La testimonianza è giunta a noi grazie ad Alessandro Paolo Lombardo (riprese & montaggio). Buona visione.


venerdì 16 dicembre 2011

Il gran giorno

Il gran giorno è arrivato (o quasi). Non lasciatevi sfuggire la seratona di presentazione, dopodomani domenica 18 dicembre, alle ore 18:00, presso la Locanda di San Bartolomeo (via Alfonso de Blasio n.3 - angolo Basilica di San Bartolomeo, al Corso Garibaldi - Benevento).
Vi aspettano sorprese, ricchi premi e cotillon. Sulla locandina qui sotto trovate altre informazioni utili (tipo la cibaria). Non mancate!



giovedì 15 dicembre 2011

mercoledì 14 dicembre 2011

Spia la scrivania [parte 6]

"La mia scrivania non si vede perchè non ne possiedo una... Ho degli strumenti per scrivere che cerco di appoggiare su superfici più o meno piane..." ci fa sapere Stella Iasiello mandandoci la sua foto.


Questa, invece, è la scrivania di Alessandro Paolo Lombardo, compresa di colosso molla l'osso e velato messaggio promozionale...


martedì 13 dicembre 2011

lunedì 12 dicembre 2011

Tutto quello che avreste voluto sapere su Aurora Lobina potevate chiederglielo


di Marcello Serino

Tempo fa Flavio Ignelzi mi chiese di fare una breve intervista ad Aurora Lobina, curatrice del progetto grafico della raccolta di racconti Oschi Loschi, racconti solidi come castelli di carte. Benché conosca Aurora abbastanza bene, mi ci sono voluti esattamente 34 giorni per dare forma e sostanza alla sua figura. Una sera di fine novembre mi sono dato malato e ho deciso di affrontare la questione. Una serata con Lobina. Nulla di più, nulla di meno. Questo è l’incontro.


Chi è Aurora Lobina?

Parto da una premessa: sa più cose Aurora di me di quante effettivamente ne sappia io di lei. Tempo fa mi ha predetto il futuro ricorrendo a dei tarocchi, tempo dopo mi ha confessato che mentiva, mi aveva raccontato solo il mio passato spacciandolo per futuro. Ho tirato un sospiro di sollievo e mi sono spiegato il motivo di tutti quei deja-vù. Adesso so che è molto brava a bluffare, quasi quanto io a crederle. Mai contraddirla. Spaccia il suo buon umore come scusa per andare via nei momenti migliori, dice che non vuole perdersi il meglio. Porta una frangia solo in particolari periodi dell’anno, ma sono sempre diversi.

Per farsi un’idea della sua vita bisogna osservare da vicino la sua postazione lavorativa, il suo studio. Io l’ho fatto. Ho costeggiato la sua bici gialla col carillon, superato le aspettative emozionali, seduto con deferenza su una delle sedie antiche e di colore e ho aspettato. Mi sono guardato intorno, tutto è al suo posto ma è superfluo dirlo, i libri sono tutti sugli scaffali in ordine fisico ma senza voglia, senza sbavature, cd e altro sembrano avere una loro ragione anche se fuori posto. L’unica cosa importante nella stanza è lo specchio che riflette il suo volto. È un continuo guardarsi, rimirarsi. Si procede così fino a quando Aurora si gira verso di me e dice:

Kebab?

Cena con intervista! Il tragitto dallo studio al luogo deputato al consumo veloce e fugace è breve, giusto il tempo di aggiustare una lieve increspatura della giacca e si è giunti. Peccato, avrei potuto chiederle camminando dove si sarebbe vista da qui a 2 anni, una domanda seria e pertinente, ho perso il momento.

Salsa piccante? Patatine? Pomodori? Carote?

Un chinotto?


Diceva un vecchio musicista siciliano che per avere delle risposte sincere bisogna partire dalle domande. Aurora risponde alla composizione del panino con sincerità e voglia. Sta componendo la sua intervista, e presto la finirà anche. Assisto con partecipazione. Comincio ad avere dei dubbi, ma perché Flavio (Ignelzi) ha chiesto proprio a me di fare quest’intervista?

Comincia a farsi tardi, Lobina preme per andare, domani c’è tanto lavoro che l’aspetta e non è per niente ben disposta a rispondere alle mie domande come mi aveva fatto credere in principio. Ho a disposizione 90 passi prima che mi saluti, devo fare in fretta. Attacco:

io: tempo fa lessi una tua simpatica intervista dove davi le risposte non conoscendo affatto le domande, come dare una risposta verde a una domanda blu. Possiamo evitare di farlo anche noi?

lei: se avessi più tempo a disposizione spegnerei l’orologio e impararei a contare all’indietro. Potresti dirmi l’ora?

io: sono le 22 e 34.

lei: devo andare, la mia casa potrebbe non esserci più al mio ritorno.

io: sei contenta delle mie domande?

lei: tra tutti gli oschi loschi perché Flavio non mi ha mandato Ernesto (Razzano) o Anna Lisa (De Mercurio)? La vita a volte sembra strana apposta…

io: sono l’unico che risponde ancora al telefono.

lei: un’ultima cosa. Non potrò di sicuro dire che è stato anche per me lo stesso.

io: cosa?

lei: bello.


Mi sorride, mi dà un bacio e si incammina verso casa. Questa sera sono stato lo specchio della sua maschera, se volete sapere qualcosa di lei non esitate a chiederglielo. Probabilmente non vi risponderà. Se siete fortunati però preparatevi al futuro. Lei puzza di futuro.

Pescata dal mazzo: Anna Lisa De Mercurio


lunedì 5 dicembre 2011

Solidi come castelli di carte: il booktrailer

Anni 70, Marcello Serino, castelli di carte, la Morte (?), Nada e Nicola Arigliano, fotografia by Alessandro Caporaso, regia/ideazione by Alessandro Paolo Lombardo & Luigi Furno. Cosa si può desiderare di più?  Godetevi il booktrailer di "Oschi Loschi. Racconti solidi come castelli di carte".
Come contenuti speciali, vi offriamo anche la splendida galleria fotografica del backstage, realizzata da Alessandro Caporaso, ospitata per l'occasione dal sito di bMagazine.
http://www.bmagazine.info/it/notizie/cultura/1197-oschi-loschi-dietro-le-quinte
Vi aspettiamo il 18 dicembre [ore 18:00] alla Locanda di San Bartolomeo [Benevento], per la prima uscita ufficiale del libro. Non mancate!

sabato 3 dicembre 2011

giovedì 1 dicembre 2011

Spia la scrivania [parte 5]

Seguendo la sua solita correttezza filologica, Donato Zoppo ci manda la foto della scrivania che ha visto nascere il suo racconto "Il circolo delle quinte". Che poi è quella di un treno, per la precisione di un Frecciarossa partito da Napoli.



Per la foto della sua scrivania, invece, Luigi Furno ci tiene a precisare che: "a differenza del Vergineo, che mette in bella mostra il suo mac e dice che è tutto casuale, io ho arredato apposta la mia scrivania in questo modo per darmi un tono da scrittore maledetto".